Taglio a Scudo
Araldica e antiche tecniche innovative
Sezione laterale
Sezione superiore
Sezione Inferiore
Anno di creazione
Metà Trecento
Tipo di Taglio
Antico (variabile)
Numero Faccette
Totale
Variabile
Antico: 6-13
Moderno: 50-70+
Parte superiore
Variabile
Antico: 3-7
Moderno: 30-40+
Parte Inferiore
Variabile
Antico: 3-6
Moderno: 20-30+
Caratteristiche generali
Questo taglio prende il nome dalla forma simile a uno scudo, caratterizzato da lati superiori arrotondati e un lato inferiore appuntito. La forma a scudo non deriva dal ruolo dell’oggetto nella guerra e nell’araldica, ma semplicemente dalla sua somiglianza con uno scudo.
Storia
È probabile che questo stile sia nato dalla lavorazione di cristalli geminati piatti, relativamente comuni tra il grezzo, a forma triangolare chiamati macle. Da essi sono ottenibili, senza grande spreco di materiale, pietre con sagoma a goccia/pera e scudo (e quindi forse anche a cuore). Più
Il taglio a Scudo (Shield Cut in inglese) è una tipologia di taglio per diamanti che si diffuse a partire dalla metà del XIV secolo, ma divenne molto popolare durante il periodo tardo medievale e il Rinascimento, ed era utilizzato soprattutto per creare gioielli come spille, anelli e pendenti. La forma dello Scudo permetteva di utilizzare più diamanti insieme in un unico gioiello, creando effetti di luce ancora più suggestivi. I diamanti tagliati a Scudo erano apprezzati per la loro capacità di riflettere la luce e la loro brillantezza.
Nel corso dei secoli XIV e XV, gli inventari descrivono diamanti triangolari in generale e non specificamente tagliati a Scudo (ad eccezione di alcuni archivi francesi della seconda meta’ del Trecento). Tuttavia, esistono diversi esemplari di diamanti tagliati a Scudo che sono conservati in importanti collezioni museali. Ad esempio, il Museo del Louvre di Parigi conserva una spilla in oro e diamanti tagliati a Scudo risalente al XV secolo, mentre il Victoria and Albert Museum di Londra ospita una collana di diamanti tagliati a Scudo appartenuta a Caterina la Grande di Russia (XVIII secolo).
Uno dei più importanti gioielli storici contenenti grandi tagli di Scudo apparteneva a Carlo il Temerario, duca di Borgogna. Sulla sua Piuma erano presenti due Scudi, ciascuno di circa 7,5 carati, oltre a cinque grandi spinelli (scambiati probabilmente per rubini), un Carro a punta borgognona e un diamante taglio tavola del peso di 25 carati. I due Scudi non erano di 6 carati come erroneamente indicato nel testo originale.
Alcuni dipinti del periodo rinascimentale raffigurano anche figure nobili che indossano gioielli con diamanti tagliati a Scudo. Ad esempio, nel dipinto del XV secolo di Hans Memling intitolato “Ritratto di un uomo con una spilla di diamanti”, l’uomo raffigurato indossa una spilla con un grande diamante tagliato a Scudo sulla giacca. Il dipinto si trova attualmente al Museo di storia dell’arte di Vienna. La spilla è composta da un grande diamante a taglio Scudo al centro e da due piccoli diamanti tagliati a pera ai lati. Questa spilla è considerata uno dei primi esempi sopravvissuti di gioielli con diamanti tagliati a Scudo. Il dipinto è stato eseguito in modo molto dettagliato, permettendo ai gioiellieri moderni di ottenere informazioni sulla costruzione e la forma dei diamanti tagliati a Scudo dell’epoca.
Esistono anche testimonianze documentali della presenza di questo stile di lavorazione in passato:
Il testo “Le Dauphin Louis, Duc de Guyenne, et les arts Précieux (1409-1415)” è stato scritto dall’autore francese Paul Lacroix, noto anche con lo pseudonimo di Bibliophile Jacob. Paul Lacroix (1806-1884) è stato uno scrittore e storico d’arte francese, noto per i suoi studi sulla storia della moda, del costume e delle arti decorative. Quest’opera esamina il periodo di regno di Louis, Dauphin di Francia (il figlio maggiore del re Carlo VI di Francia), durante gli anni 1409-1415 e la sua relazione con le arti “precieuses” o raffinate dell’epoca. Questo testo si concentra sulla storia politica e culturale della Francia nel periodo medievale, con un’attenzione particolare alle arti e alle influenze culturali del tempo.
Tale testo riporta, tra gli articoli inventariati, anche:
“Jehan de Cauvenay, mercante e borghese di Parigi, per un gioiello d’oro a forma di cavallo, con una briglia bianca ed una sella da torneo …. : sulla parte anteriore della testa ci sono un grande rubino, un grande diamante a forma di scudo (un gros dyamant en maniere d’escusson) e una grande perla, sul petto 24 grandi perle da 10 carati e 2 diamanti a punta, …….”
Ulteriore menzione al taglio a “scudo” giunge alcuni decenni dopo.
Nel 1480, Percivalle Vistarino procuratore di Guglielmo marchese di Monferrato, “….vende a Luca Pinello e Francesco Spinola un collare d’ oro, in quattro pezzi, del peso di oncie 6 e denari 22 e mezzo, adorno di sedici perle, otto rubini, ed otto grossi diamanti, de’ quali uno in forma di cuore e 1’ altro a mo’ di scudetto; una croce d’ oro tempestata di venti diamanti, e da cui pende una perla; un fermaglio d’ oro, con due perle e cinque diamanti; un secondo con tre perle, un balascio ed uno scudetto in diamanti; un terzo con uno smeraldo, un rubino, una perla, una rosa composta di cinque diamanti; ed un quarto adorno di nove diamanti; due corone, nell’ una delle quali vedonsi incassati cinque diamanti, e nel1’ altra un egual numero di siffatte pietre, onde componesi un giglio, oltre a due smeraldi e ad un rubino.”
Uno dei primi trattati di gemmologia che fa riferimento al taglio a “Scudo” è il “Lapidario” di Alessio Pedemonte, pubblicato nel 1666, in cui vengono descritte diverse forme di taglio per gemme, compresi diamanti e altre pietre preziose, tra cui una forma simile a uno scudo. Inoltre, un altro importante trattato di gemmologia del XVII secolo, il “Naturalis Historia lapidum” di Anselmus de Boodt, pubblicato nel 1609, menziona anche una forma di taglio a “Scudo” per i diamanti.
I dipinti e gioielli dell’epoca barocca, tra il XVII e il XVIII secolo, mostrano pietre tagliate a “Scudo” o forme simili. Ad esempio, ritratti di nobili e aristocratici dell’epoca, come quelli realizzati dai pittori fiamminghi Peter Paul Rubens e Antoon van Dyck, raffigurano gioielli con diamanti tagliati a “Scudo“.
La forma originale si è poi convertita, nel corso dei secoli, nelle sagome più standardizzate di goccia/pera o triangolo (lo scudo è, in qualche maniera, la combinazione delle due). Oggi, il taglio a goccia più comune è quello misto (a brillante + a gradini) mentre quello triangolare si è evoluto negli stili a trillion, trilliant ecc.
Il taglio a scudo moderno, poco commune, è stato sviluppato negli anni ’60 e ’70 ed è spesso utilizzato come taglio laterale della pietra centrale, in un anello di fidanzamento.
Altri nomi: Taglio a Stemma
In Inglese: Shield Cut
Processo di sfaccettatura
Il processo di sfaccettatura del taglio a scudo inizia con una pietra grezza di forma triangolare o trapezoidale. La pietra viene prima tagliata in modo da ottenere una forma più precisa e simmetrica. Successivamente, vengono applicate le faccette sulla parte superiore e inferiore della pietra per creare la forma a scudo e per massimizzare la brillantezza.
La ritenzione di peso del taglio a scudo dipende dalla forma della pietra grezza iniziale, ma in genere la pietra viene tagliata per massimizzare la brillantezza e la luminosità, piuttosto che la ritenzione di peso.
Il taglio a scudo non è molto comune rispetto ad altri tagli a brillante, ma è ancora utilizzato in gioielleria. Alcune delle pietre più comuni tagliate con il taglio a scudo includono diamanti, zaffiri, rubini e topazi. È un taglio simmetrico con una forma triangolare o trapezoidale sulla parte superiore e inferiore della pietra. Il taglio prevede generalmente 2 file di faccette sulla parte superiore e 3 file di faccette sulla parte inferiore.
Il taglio a scudo è noto anche come taglio a scudo triangolare o taglio a scudo trapezoidale. Il taglio moderno prevede una proporzione ottimale di altezza e angoli delle faccette per massimizzare la brillantezza e la luminosità della pietra. Esistono anche varianti del taglio a scudo, come il taglio a scudo arrotondato o il taglio a scudo inverso.
Variazioni: Alcune forme sono arrotondate (quindi non presentano angoli, se non quello presente nella punta della gemma), mentre altre hanno contorni squadrati con 3 lati principali e smussature ai vertici che possono risultare in 5-7 o più lati. Per massimizzare la ritenzione di peso del cristallo iniziale, le figure a scuso possono essere oblunghe o schiacciate. Esiste una miriade di alternative, molte delle quali vengono introdotte da tagliatori artistici. Tra esse vi sono” Lucifer, Cruseiders, Fan Shield, Valiant, ecc.
Ritenzione peso
Alta – 60%+
Popolarità
Raro
Esemplari famosi
Il Diamante del Granduca, noto anche come Diamante Fiorentino, fu, a suo tempo, uno dei diamanti più grandi e famosi in Europa. Si ritiene che sia stato scoperto in India e, nel corso dei secoli, è passato attraverso diverse mani illustri (in particolare, quelle della casata medicea di Firenze). La sua forma di taglio è a “Scudo”, con una caratteristica forma appuntita triangolare o trapezoidale. Tuttavia, la sua posizione e la sua storia recente sono state oggetto di speculazione e mistero, e la sua attuale ubicazione e stato sono sconosciuti.